Il sito italiano del setter Llewellin

I MIEI SETTER

Ho avuto il mio primo setter nel 1965 quando avevo 16 anni e da allora uso i setter in alta montagna sulle Alpi, che considero per i selvatici e il terreno la migliore palestra per valutare le doti dei cani da ferma

Vivo in un paese delle Alpi centrali in Valtellina provincia di Sondrio vicino al confine con la Svizzera.

Nel 1987 ho ottenuto l’affisso ufficiale SALINKEEN per i miei cani riconosciuto dalla FCI (Federation Cynologique Internationale) e dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), anche se poche sono state le cucciolate fatte in passato allevando i cani solo per hobby.

I setter del passato non sono puri Llewellin anche se ho sempre ricercato il sangue Llewelllin come si può vedere dai pedigree dei cani posseduti

Perchè Llewellin? Perchè per esperienza sono i migliori setter per l’uso in alta montagna.

L’Italia è il paese in Europa in cui ci sono più setter e anche nelle gare internazionali i cani italiani sono spesso vincitori. Ma a mio parere la selezione avviene attraverso prove troppo brevi (15 minuti) dove si ha tempo di controllare più lo stile e la velocità e la prova avviene su terreni spesso pianeggianti che io chiamo tavoli da biliardo.Mentre per mia esperienza in montagna i cani devono avere altre doti quali il senso del selvatico, resistenza e intelligenza, caratteristiche che sono difficilmente valutabili in 15 minuti.Non voglio generalizzare, ma ho avuto e visto cani da gare che mai hanno fatto un incontro in montagna.
Parlando con mrs. Anita Ponsioen, una signora olandese appassionata di setter che negli anni passati ha corso diverse gare internazionali fino alla Coppa Europa, proprietaria di alcuni setter della linea di sangue “britannica” Sharnberry e Llewellin e “italiana”, mi raccontava che mentre gli “italiani” erano i migliori nello stile, velocità etc., spesso i “britannici” arrivavano prima sul selvatico.
Da mrs. Ponsioen nel 1987 ho preso da cucciolo Bynndale Funny Patch con sangue Llewellin e che accoppiato con una femmina con genealogia di cani usati in alta montagna è diventato padre di Salinkeen Gea, Grey e di altre sorelle e nonno di Salinkeen Jeff.

Nel 2000 dopo lunghe ricerche ho fatto arrivare dagli Stati Uniti un cucciolo maschio di Llewellin che ha confermato le doti venatorie che mi aspettavo per l’uso in montagna.
Di questi cani è possibile vedere alcune foto in ‘foto e pedigree’

La ferma e la coda.

Come si può ben vedere nel settore foto, i miei cani tendenzialmente fermano in piedi e con la coda dritta. Se la ferma in piedi per i britannici è normale e per gli americani la ferma in piedi e la coda ritta sono un pregio, so che scandalizzerà molti appassionati italiani vedere un setter fermare in quel modo.Innanzitutto credo si debba far chiarezza sulla parola setter che non deriva, come erroneamente riportato anche in autorevole letteratura cinofila italiana, dalla parola to sit sedersi.
La parola setter deriva dal verbo to set, che ha in inglese diversi significati. Fra questi anche quello di puntare, fermare del cane da caccia, come to point da cui nasce il nome del pointer. Interpellato mr. Keith Smith, l’allevatore americano di origini inglesi del mio setter Llewellin , così mi ha risposto:

“ In Inghilterra il Setter era un cane a cui si insegnava il “to set”, che non significa sedersi (to sit). Set significa anche sdraiarsi e nel passato veniva insegnato al cane per permettere di lanciare una rete sopra il cane e gli uccelli che aveva trovato prima dell’avvento delle armi da fuoco……dopo l’avvento del fucile l’insegnamento del set fu proseguito in Inghilterra per una questione di sicurezza. I fucili potevano sparare agli uccelli senza il rischio di colpire il cane……
In America se un cane dovesse sdraiarsi in ferma sarebbe un grosso problema e nessuno vorrebbe avere un tal cane… Naturalmente c’è la tendenza in tutti i setter a sdraiarsi se lasciati in ferma a lungo e noi cerchiamo sempre di evitarlo. Per questo motivo non usiamo mai il comando per i nostri cani ‘a terra’. Noi utilizziamo solo il comando WHOA che significa ‘Stop ancora in piedi’ …”

Personalmente penso che se il cane usato in montagna si sdraiasse quando va in ferma, perderebbe il più delle volte il contatto con il selvatico e si troverebbe con il naso contro qualche grosso masso a pernici bianche e cotorne o contro qualche rododendro a forcelli.
Circa la coda dritta è nata dall’esigenza di vedere il cane fra la vegetazione alta, ma è anche indice di passione in particolare per gli americani. In Usa tale caratteristica è ricercata in tutti i cani da ferma, pointer compresi, come ho potuto constatare sulle riviste cinofile e di caccia The pointing dog journal e The Traveling Wingshooter, dove spesso vengono riportate foto di cani con code dritte.

Dopo pochi giorni aver messo online il mio sito, mi ha fatto piacere ricevere il seguente articolo scritto da Marzio Panattoni A coda ritta che volentieri ‘linko’ e lascio al lettore trarre le proprie conclusioni.

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